mercoledì 4 aprile 2012

Aspetta e spera cittadino/suddito!

Da: Il Giornale.it

Tagliare gli stipendi ai politici è una missione impossibile La Commissione si arrende

La Commissione Giovannini, creata per livellare gli stipendi dei parlamentari a quelli europei, getta la spugna: "Impossibile produrre risultati attesi"



Voluta dall'ex ministro Renato Brunetta, dal primo settembre è guidata dal presidente dell'Istat Enrico Giovannini. Ma ora la stessa Commissione sulle retribuzioni di parlamentari e amministratori pubblici getta la spugna e Giovannini rimette il suo mandato al governo.
"Nonostante l’intenso lavoro svolto nei mesi scorsi, i vincoli posti dalla legge, l’eterogeneità delle situazioni riscontrate negli altri paesi e le difficoltà incontrate nella raccolta dei dati non hanno consentito alla Commissione di produrre i risultati attesi", sostengono dalla Commissione Giovannini. La difficoltà maggiore deriva dal fatto che su 30 istituzioni e enti per cui la Commissione stava lavorando, solo 9 hanno un corrispondente nei sei Paesi scelti per il confronto. In più, anche per quei pochi che avevano una buona corrispondenza con quelli degli altri paesi  "non è stato possibile acquisire, per tutti e sei i paesi i dati necessari, né dati con la precisione richiesta, né comunque dati ragionevolmente affidabili sotto il profilo statistico".
La Commissione, quindi, non può raggiungere l'obiettivo fissato per legge: individuare un livello retributivo europeo, da porre come limite massimo agli stipendi italiani in organi ed enti dello Stato. Il presidente della commissione, comunque, "rimane necessariamente in carica. Qualora il Governo ritenesse che la commissione debba proseguire nei suoi lavori lo si invita ad esprimere tempestivamente il proprio orientamento, anche procedendo ad una nuova nomina dei suoi membri".

!!!!!!!!!!!!!

Volere è potere. Se volessero potrebbero emanare una legge tutti d'accordo per ridursi gli emolumenti.
Invece votano quasi unanimi le leggi per levare i soldi ai poveri cristi come noi tutti.
La Commissione è stata messa nella condizione di non poter operare, dilazionando i tempi delle eventuali rinunce ai privilegi, ora dilatati all'infinito viste le dimissioni del Presidente della Commissione... Fanno "ammuina" come ho già scritto in un post di alcuni mesi fa.
Intanto Monti, nel quale i poveri italiani avevano sperato, va avanti con le "liberalizzazioni" aprendo nuove farmacie ed aumentando le licenze dei tassì!! Viene da ridere per non piangere: qualcuno ha sentito se per caso hanno abolito i tre anni (il tempo del Corso di una Laurea breve!) di sfruttamento dei laureati in Economia e Commercio presso gli studi dei Commercialisti al fine di avere un'attestazione che consenta loro poi di accedere ad un Concorso pubblico per l'Iscrizione all'Albo dei Dottori Commercialisti? Le liberalizzazioni non toccano certe greppie? Era solo un esempio... l'elenco potrebbe continuare.  

2 commenti:

Silvia O. ha detto...

Non avevo dubbi sul fatto la Commissione si sarebbe dovuta arrendere!

Non ho dubbi sul fatto che non si voglia intervenire su corporazioni e apparati che sono nati e prosperati in violazione dei principi di libero mercato ,abusando della propria posizione dominante. Le liberalizzazioni, quelle vere, dovrebbero servire per eliminare le caste che operano in regime di monopolio, creare una libera concorrenza. Tutto questo per migliorare servizi e diminuire i costi per gli utenti-consumatori. Un esempio di liberalizzazione è stata la telefonia. Non mi pare che i servizi siano migliorati e che i costi siano diminuiti. I gestori fanno “cartello” e tutto resta come prima per gli utenti.

L’obbligo del lungo praticantato gratuito di tre anni per poter accedere all’Esame di Stato per ottenere l’abilitazione a svolgere la professione di commercialista è un’anomalia (schifezza) in vigore da SEMPRE.
C’è una legge dello Stato che recita testualmente:
“il rapporto del praticantato da commercialista non istituisce alcun obbligo di natura economica tra le parti. Il professionista può riconoscere al tirocinante una borsa di studio”.
In pratica, a discrezione del professionista, può essere riconosciuto al tirocinante un compenso a titolo di rimborso spese.
Al termine del praticantato da commercialista viene rilasciato il Certificato di Compimento del Tirocinio, con il quale si potrà accedere all’Esame di Stato che consente l’abilitazione all’esercizio della professione.

Dura lex, sed lex….però…. che menti che hanno questi legislatori!!!!!

Rita Coltellese ha detto...

Ogni giorno di più diventiamo coscienti di quanto, in cambio di false e furbe parole, chiunque ci governi ci sfrutti e basta.
La lotta trova muri di gomma che ci respingono sfiancando le forze. Molti finiscono per adeguarsi abbandonando valori e dignità per il tornaconto personale, altri continuano a lottare sentendosi dire, nel caso migliore, "tanto non serve a niente".
Ebbene non serve a niente nemmeno tacere standosene chiusi dentro casa e lasciare il campo libero ad ogni abuso.
In Italia siamo ancora fortunati perché possiamo parlare, scrivere, anche gridare nelle piazze!
I siriani, ad esempio, se cercano di cambiare le cose li ammazzano.