venerdì 6 aprile 2012

ACEA al di sopra di ogni Legge!



Da: Il Mamilio

5/4/2012 - GENZANO
L'allarme: 'Mantenuto il distacco per morosità. Il gestore potrà rimuovere il contatore a sua discrezione'
Il regolamento di utenza di Acea ignora il referendum. Se ne parla il 13 in aula consiliare
L'Amministrazione, in collaborazione con il Coordinamento Acqua Bene Comune Castelli Romani, organizza la seconda assemblea sulla gestione del servizio idrico
a cura della redazione attualità

GENZANO (5/04/2012 - ore 13,45) - Si terrà il prossimo venerdì 13 aprile, alle ore 17 nell’aula consiliare del Comune di Genzanol’assemblea pubblica, la seconda, in collaborazione con ilCoordinamento Acqua Bene Comune Castelli Romani, sulla gestione del servizio idrico e sull’attuazione del referendum.



Il convegno sarà preceduto, in vista della convocazione dellaConferenza dei sindaci di tutti i Comuni dell’ATO, coordinata dal presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, da un incontro privato tra tutti i primi cittadini, su iniziativa proprio del sindaco genzanese Flavio Gabbarini.

Già nei giorni scorsi, il Coordinamento Acqua Bene Comune Castelli Romani, mediante nota, ha messo in allarme cittadini e amministrazioni in merito al redigendo regolamento di utenza di Acea Ato 2 spa, che verrà presentato proprio alla prossima conferenza dei Sindaci. Un documento che pare andare in direzione diametralmente opposta al risultato referendario.

“All’articolo E.1.6 la bozza del regolamento continua a mantenere la pratica del distacco per morosità, su decisione unilaterale del gestore – scrivono dal Coordinamento -. Anzi, rispetto al regolamento attuale, il taglio dell’acqua per chi non è in grado di pagare le tariffe illegittime di Acea – tali sono, visto che continuano a mantenere il profitto eliminato dai referendum e si basano su un calcolo che non tiene conto del parametro di qualità – ne esce rafforzato.
Non solo Acea continuerà a mantenere il diritto unilaterale di tagliare l’acqua a chi vuole: nel nuovo regolamento si prevede poi “la piombatura” e “la rimozione del contatore” a discrezione del gestore. Un’azione che fisicamente tende a eliminare il diritto di accesso all’acqua potabile.
Le conseguenze sono evidenti. Migliaia di famiglie oggi nella provincia di Roma non riescono a pagare le tariffe dell’acqua, che hanno subito aumenti vertiginosi negli ultimi tre anni.
Ricordiamo a tutti che il Tribunale di Latina, anche per i motivi esposti, ha dichiarato nei mesi scorsi vessatoria – e quindi illegale – la clausola del regolamento idrico dell’Ato 4 che prevede il distacco per morosità. Correttamente i magistrati hanno sottolineato che prima di esercitare un’azione di forza di questa portata, il gestore deve obbligatoriamente richiedere la valutazione di una parte terza, come, ad esempio, il giudice di pace. Se questo principio giuridico vale per la provincia di Latina, non capiamo perché non possa essere applicato in tutta la regione Lazio. Un punto, questo, sul quale chiediamo un pronunciamento urgente e pubblico del presidente Zingaretti.

Acea con il nuovo regolamento di utenza riceverebbe poi poteri di accesso alle abitazioni private dei cittadini che non sono concessi neanche alle forze dell’ordine. Il gestore potrà entrare nelle proprietà private senza preavviso per controllare contatori che – per legge – non sono di sua proprietà. La titolarità degli acquedotti fino al misuratore è infatti dei Comuni, mentre Acea ha esclusivamente una concessione che le permette di utilizzare la rete, contatori compresi. L’enorme potere che la bozza di regolamento dunque concede al gestore è sproporzionata e non rispetta il principio costituzionale della proprietà pubblica del sistema idrico.

Il nuovo regolamento degli orrori è ricco di sorprese. Se la punizione per chi ritarda il pagamento è alta – rescissione del contratto – quasi nulla accade quando Acea non rispetta i parametri minimi di servizio. L’articolo B1.7, ad esempio, prevede qualche euro di rimborso – “senza altro indennizzo di sorta” – in caso di interruzione del servizio per un periodo superiore ai 15 giorni.

Chiediamo a questo punto una presa di posizione ferma e chiara da parte dei Sindaci, che nei prossimi giorni saranno chiamati a discutere questa bozza di Regolamento di utenza. Votare queste norme significherà firmare una cambiale in bianco ad Acea, aprendo le porte a una vera e propria guerra dell’acqua, con pattuglie di tecnici inviati nelle case dei cittadini più bisognosi armati di sigilli e tagliatubi. Chiediamo poi una parola di chiarezza al presidente della provincia Nicola Zingaretti che subito dopo il risultato del referendum commentò: “I cittadini hanno avuto una grande capacità di giudizio e hanno compreso l’importanza che questo voto avrebbe avuto per il futuro imminente del nostro Paese”. Ora è arrivato il momento della verità: da che parte si schiererà la politica? Con le grandi multinazionali o a fianco dei cittadini?"

La revisione del regolamento di utenza e la governance di Acea Ato2, alla luce del nuovo assetto societario, saranno i temi dibattuti il prossimo 13 aprile.

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