mercoledì 21 marzo 2012

Lavoro in Italia: storia n. 4

1998 - Italia

Un giovane si laurea in Economia e Commercio. Risponde ad annunci economici e fa domande a tutte le Società possibili e fa Concorsi, ma fino al 1999, per un lungo disperante anno, non trova nulla. Non mette preclusioni di città: va a fare colloqui nel nord del Paese, al centro, al sud. Pagando viaggi e pasti fuori sede per fare i colloqui con i soldi che gli mettono a disposizione i disperati genitori. Ad un concorso per la VII qualifica funzionale di Collaboratore Tributario per il Ministero delle Finanze risulta Idoneo. Spera che lo chiamino prima o poi. Ma la graduatoria verrà fatta scadere senza che venga chiamato: eppure i giornali scrivono che il Ministero ha bisogno di Collaboratori Tributari. Il giovane si convince che è inutile fare i concorsi se non si è in combutta con qualcuno che avvicini la Commissione e chieda, in cambio di favori o denaro, di farti entrare. Fa domanda per un posto a tempo determinato presso una Università per la VI qualifica funzionale, Assistente Amministrativo, ma, anche se ha saputo superare una prova per la VII  qualifica funzionale di Collaboratore Tributario, per quell'Università non va bene per fare l'Assistente Amministrativo e al suo posto prendono diplomati figli di dipendenti di quella università.
Dopo un anno di disoccupazione totale è talmente disperato che si presenta anche per un posto di sei mesi al call center della DHL. Ma non lo prendono. Il mondo del lavoro diventa per il giovane ed i suoi genitori un pianeta alieno ed incomprensibile. Oppure comprensibilissimo: la preparazione ed i titoli non contano nulla nel pianeta Italia: conta solo se hai qualcuno dentro che ti aiuta in cambio di qualcosa (soldi, favori, ecc. ecc.). Il merito non serve assolutamente a nulla.

Dopo un anno trova il primo impiego in Collaborazione Coordinata e Continuata in una piccola società che si occupa di certificazione ISO 2000. Gli vengono affidate delle ditte da certificare e lo fa presso il cliente con bravura e competenza. Dopo un anno cerca sempre in questo campo di migliorare la sua situazione: ma nessuno assume a tempo determinato o indeterminato: offrono solo partite IVA. Prova la strada dell'abilitazione alla Professione del Dottore Commercialista per svolgere la libera professione, ma tutti gli chiedono tre anni di lavoro gratis per poter rilasciare un pezzo di carta necessario a fare poi il Concorso per l'abilitazione. Il giovane si chiede come sia possibile che un Paese mantenga simili leggi che consentono la schiavitù vera e propria di un lavoro prestato gratis per poter accedere ad una legittima professione. Accetta dunque di andare  lavorare nei sotterranei della Metropolitana come Responsabile di Stazione, dopo aver fatto domanda, visto che la Società che la gestisce ha bisogno di molto personale in quel momento ed ha bandito un gran numero di assunzioni. Fa i turni. Quando deve andare ad aprire la stazione si alza alle 5 del mattino. Cerca sempre di utilizzare gli studi che ha fatto e risponde a vari annunci. Riesce ad essere assunto in qualità di dirigente in una Società di Logistica. Durante un paio di anni si rende conto di cosa sia una Ditta "Padronale". Lui ed un altro dirigente giovane, laureato, vengono vessati in tutti i modi da una specie di Kapò, in ditta chiamato "il Bastardo", perché figlio del Padrone che è sposato ed ha avuto una relazione con una donna sposata avendone questo figlio, che porta il cognome del marito della madre, e lo ha preso in ditta. Il giovane Dottore in Economia viene inviato a portare con un'auto Fiorino taniche di benzina da 50 litri da una sede della Ditta ad un'altra. Trasporto illegale e pericoloso, per non dire delle mansioni che non dovrebbero attenere a chi è stato assunto per compiti diversi.
Pur avendo un'ottima retribuzione il giovane si licenzia e va a lavorare come Direttore in una catena di Supermercati. Lo stage iniziale prevede due anni da Vicedirettore e la preparazione è all'americana: per dirigere deve conoscere tutti lavori dei reparti e quello che i sottoposti debbono fare. Il Dottore deve pulire anche il pesce, imparare come si sta al banco della salumeria e così via.
Quando diventa Direttore ha le deleghe per la Legge 626 e per la responsabilità penale sulle regole dettate da varie Leggi sulla vendita dei prodotti alimentari: rischia le denunce personali dai Nas se qualcuno dei reparti non fa quello che deve ecc. ecc.. Lavora 12 ore al giorno senza straordinario pagato. Solo dopo le dieci di sera e nei festivi prende qualcosa oltre lo stipendio. Lavora oltre le dieci di sera se ci sono dei lavori che vanno fatti a Supermercato chiuso. Viene chiamato di notte se ci sono delle rapine, interrompe il Pranzo di Natale se suona semplicemente l'allarme ecc. ecc.. Lo stipendio è discreto ma non se rapportato alle ore di lavoro prestato: la paga oraria, facendo il rapporto, è bassissima, sia per le responsabilità che per la fatica.
Fra un lavoro e l'altro per avere un reddito, potersi sposare e mettere su famiglia, ha dato anche il Concorso a Cattedre del 1999. Ha avuto anche qui l'idoneità, è professore senza cattedra. Lo chiamano per una supplenza di 15 giorni ma apprende che per accettarla dovrebbe licenziarsi dal lavoro dipendente che svolge nel settore privato: non può farlo, perché dopo quei 15 giorni di supplenza, che il Ministero della Pubblica Istruzione paga sempre con molto ritardo alle Scuole, sarebbe senza alcun reddito, né si può pensare che la Ditta lo riassuma. Dunque rinuncerà alla supplenza e alle successive che arriveranno in seguito, ogni tanto, per una settimana, pochi giorni ecc. ecc.. Il Professore continua a lavorare fra i banchi del Supermercato e non vuole nemmeno più che lo si chiami Dottore visto i muri che il suo Paese ha messo alla sua realizzazione nonostante la sua buona volontà ed i suoi sforzi.
Continua a rispondere ai pochi annunci, ma non si trova nulla di meglio né di diverso.
Morale: la Fornero e la Cancellieri non conoscono queste realtà, i loro figli hanno potuto vedere valorizzate al meglio le loro lauree, quindi non possono conoscere la realtà di tanti laureati italiani senza appoggi e conoscenze che graziosamente aiutino. Sappiano da questo esempio che non è vero che non cerchino lontano da mammà e che non si adattino ad ogni sacrificio piegandosi con forza ed umiltà d'animo.

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