domenica 12 febbraio 2012

La dittatura dei partiti

La Costituzione italiana stabilisce che “ la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”(art.1). “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità...” (art.2). “I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senza armi” (art.17) nonchè diassociarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non siano vietati dalla legge penale” (art.18).”Tutti hanno il diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione “(art.21).

L’associazione partitica – come uno dei modi possibili di associazione popolare – è prevista dall’art. 49 “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale “.

La nostra Costituzione è chiarissima: L’associazione partitica è uno dei modi possibili di associazione popolare NON L'UNICO.

La divisione lista civica/partito politico è una categorizzazione solo sociale dato che la Costituzione Italiana non fa distinzione alcuna. 

Di fatto, invece, i partiti politici si sono a poco a poco impadroniti della nostra democrazia varando, tutti d'accordo, leggi a loro favore e CONTRO il vero interesse del popolo, alterando così il dettato Costituzionale.

Il potere distorcente che esercitano ha piegato la rigida norma costituzionale, di volta in volta, alle loro necessità ed interessi, con scuse circonvolute, illogiche e non credibili fino all'impudenza, tanto che il popolo paziente non crede più a niente di quel che fanno e dicono, eccezion fatta da quella parte di popolo che, all'interno o all'esterno di essi, spera di trarre vantaggio e protezione sociale dai partiti stessi. Infine c'è una percentuale minoritaria di idealisti illusi che sperano sempre che i partiti possano migliorare.

Nel presente siamo giunti al punto più basso della credibilità di queste aggregazioni di potere tanto che, per salvare il Paese, si è dovuti ricorrere ad un Governo messo insieme da una persona colta, preparata e moralmente a posto. 
I partiti, coscienti del disastro provocato dalla loro egoistica gestione della Cosa Pubblica, hanno acconsentito, con l'eccezione di un partito impudente più degli altri, la Lega Nord, e di un altro che parla bene e razzola male, Italia dei Valori, a che la cosiddetta "volontà popolare" venisse esautorata e che governasse qualcuno  NON eletto dal popolo.

Ma, in realtà, dove sta questa concretezza della volontà popolare? E, al di là della attuale da tutti esecretata legge elettorale, si è mai concretizzata realmente, in modo veramente pragmatico, la volontà popolare?

E' innegabile che in passato abbiamo avuto qualche personalità politica pulita. Era l'epoca in cui i partiti si reggevano sulle tessere. Certo non si poteva pretendere la perfezione, c'erano sempre anomalie, ma ora siamo al marciume e il popolo dovrebbe con liste civiche a livello nazionale riappropriarsi della Cosa Pubblica, oppure rassegnarsi a farsi governare ALMENO da chi CI CAPISCE.
Antonio di Pietro con il figlio di primo letto Cristiano

Il sistema dei partiti, infatti, oltre a selezionare furbi opportunisti, fa sì che crescano perfetti ignoranti che poi pretendono di governarci, quindi prendere decisioni. D'accordo che si circondano di consiglieri e di consulenti, ma non basta se non sono in grado di discernere la materia di cui si stanno occupando.

In tutto questo, comunque, chi vota certe figure come il figlio di Bossi, detto "Il Trota", è colpevole quanto i politici stessi, perché senza il consenso di tanti voti certi soggetti non arriverebbero dove arrivano. Questo è un meccanismo difficilmente sanabile. Ad esempio, chi ha dato al figlio di Antonio Di Pietro tanti voti da consentirgli di arrivare sulla poltrona di Consigliere Regionale? E perché è stato votato, visto che la sede del partito di Termoli si era opposta alla candidatura nepotistica del figlio del Presidente e fondatore del partito? Tutte le persone che hanno approvato con il loro voto la scelta prepotente del leader del partito hanno avallato come un gregge un'imposizione venuta dall'alto.
Bossi padre e Bossi figlio
Il 31 agosto 1975 Umberto Bossi si sposa con Gigliola Guidali, commessa di Gallarate, sua compagna da cinque anni. Bossi ha 34 anni e non ha, all'epoca, un lavoro fisso. È iscritto alla Facoltà di Medicina dell'Università di Pavia. Nel 1979 i coniugi Bossi hanno un figlio, Riccardo. La moglie dà al marito un ultimatum: un lavoro stabile è necessario per portare avanti la famiglia. Nel 1982, Gigliola Guidali chiede e ottiene la separazione. Più tardi, in un'intervista, raccontò di aver chiesto la separazione dopo aver scoperto che Umberto usciva tutte le mattine di casa con la valigetta del dottore, dicendole «ciao amore, vado in ospedale», senza essersi però mai laureato; al marito mancano infatti sei esami.
Renzo Bossi, avuto dalla seconda moglie, a 21 anni e sei mesi, con 12.893 voti, è il più giovane consigliere regionale mai eletto in Lombardia!

Dal blog Politica e Società20

Renzo Bossi terzo flop alla maturità: la Trota di Umberto è pronta per la politica


Senza tanti voti queste persone non sarebbero nessuno ed andrebbero a guadagnarsi il pane quotidiano come tutti. Dunque i partiti impongono la loro "dittatura" ma il gregge lo consente.

9 commenti:

Silvia O. ha detto...

Condivido le tue riflessioni sui partiti , è vero che questi impongono la loro “dittatura” e il gregge lo consente. Il problema grave è che il gregge non si accorge e non è neppure in grado di prendere coscienza della propaganda mediatica favorevole all’attuale Esecutivo. La persona colta, preparata e moralmente a posto, è stata scelta per svolgere , con precisione accademica, i compiti assegnati dai vertici USA. Può darsi che riuscirà a salvare il Paese, personalmente non ci credo. In ogni caso la salvezza dell’Italia non implica la salvezza della massa degli italiani, anzi! Non conosciamo l’intero menu. Finora abbiamo assistito alla presentazione dell’antipasto, il resto nei prossimi mesi.
Ci hanno tartassato da subito, sempre i soliti noti, mica tutti, hanno avviato delle piccole liberalizzazioni a mo’ di fumo negli occhi, colpendo le categorie più deboli, lasciando immutati i privilegi di lobby ed interessi di coloro che operano nell’energia,trasporti,banche ed assicurazioni. I grandi evasori dormono sonni tranquilli, negli ultimi mesi sono “espatriati” flussi abnormi di denaro. I piccoli evasori vengono perseguiti con estrema facilità e anche qui la propaganda mediatica fa il suo “dovere” ma il grosso ,ovvero chi evade per milioni e milioni di Euro non viene perseguito. Tutto finisce in una bolla di sapone.
Consiglio la lettura dell’articolo pubblicato da Antonio di Pietro “ Che Monti non spacci l’ottone per oro” e l’articolo scritto da Andrea Cinquegrani “DACCI OGGI LA NOSTRA CONCORDIA QUOTIDIANA” sul link:
http://www.lavocedellevoci.it/editoriale1.php?id=155
Il messaggio mediatico martellante che deve entrare in tutte le menti è che Monti è l’uomo giusto, al posto giusto, nel momento giusto…per l’Italia. E gli italiani che fine faranno? Come i greci?

Rita Coltellese ha detto...

Che le liberalizzazioni siano per ora limitate solo alla superficie dell'economia lo condivido. Monti va cauto e poi farà di più o si fermerà qui? Lo sapremo nel prossimo futuro.
Per il resto non ho gli strumenti per vedere se sono i vertici USA a dettare l'agenda. Per ora sembra siano i due Paesi che condividono con noi le sorti dell'Euro: Germania e Francia. Abbiamo una moneta che ci lega e dovremmo aggiustare le cose in modo da armonizzare questo legame con altre istituzioni, come la Banca Europea, le politiche ecc. Ma è un processo che va a rilento per fenomeni come la Grecia, ma anche la Spagna ed il Portogallo. Gli USA hanno anche loro i loro problemi... Se proprio vogliamo cercare una regia occulta penso che sia solo l'Alta Finanza, i Grandi Speculatori a cui bisognerebbe mettere un freno, non so come, ma è un modello economico che affama i popoli, i quali, a loro volta, dovrebbero ripensare il modello consumistico. Insomma non è facile, perché siamo tutti legati gli uni agli altri. Mentre ci sono ancora tanti popoli a noi vicini, come l'Egitto e la Siria ad esempio, che hanno sete di stabilità economica e di giustizia e non l'hanno.
Ricordo che Monti lo ha voluto il nostro Presidente della Repubblica: Napolitano, uomo che ha fatto la sua carriera politica nella sinistra più ortodossa.
Quanto a quello che scrive Antonio Di Pietro non vorrei ripetermi, ma proprio perché ho tanto creduto alle parole di quest'uomo ed ho verificato uno scollamento fra quel che dice e scrive e quello che è nei fatti il suo partito che, scusami, non è più credibile. Non servono parolai, serve coerenza.
Può scrivere quello che vuole su Monti ma non se lo può permettere.
Rileggi il mio post su quello che dichiara in un'intervista, testualmente riportata, sui C.d.A. delle Società partecipate dagli Enti Locali: "Basta un Amministratore Unico". E allora perché consente che uno dei suoi stia in ACEA ATO? Scrive che sta dalla parte di noi popolo contribuente, ma tiene la bocca cucita sul fatto che il suo uomo del C.d.A. consente che un intero territorio di questa nazione paghi un servizio che non può essere fornito, perché non è mai stata costruita la struttura, con in più anche l'IVA sopra! Parla, parla ma la gente del suo partito agisce come e peggio degli altri. La lista delle contraddizioni fra ciò che dice e scrive e ciò che fa è ormai lunga. Lo dica a sé stesso per primo di non spacciare l'oro per ottone e poi, fatto un accurato esame di coscienza a sé ed al carrozzone di riciclati che ha creato, potrà tornare a parlare.

Silvia O. ha detto...

Il sistema economico finanziario è andato in tilt nel 2008. La crisi è partita dagli USA.
In seguito allo scoppio della bolla immobiliare, nel 2008, gli USA erano entrati in una grave crisi creditizia e ipotecaria. Il valore del dollaro era diventato troppo basso rispetto all’euro. Il discorso è troppo lungo per riuscire a dipanare la matassa e giungere al bandolo.
Guardo con interesse e molta preoccupazione a quanto sta avvenendo in Grecia. Continuano i tagli dolorosi , li impone l’Europa alla faccia della gente che non ha più nemmeno gli occhi per piangere. Gli ulteriori tagli previsti sono una riduzione del 22% del salario minimo (che è già basso), il taglio di 15mila posti di lavoro nel settore pubblico, ulteriori riduzioni della spesa per sanità, welfare e difesa.
E’ iniziata una guerriglia, la Grecia brucia….
Mi meraviglia la frase pronunciata da Giorgio Napolitano “sono impressionato e preoccupato da questa forte manifestazione di malessere sociale in Grecia”. E cosa dovrebbero fare i greci? Saltare dalla gioia?Ieri, in un’intervista alla tv Usa economica il presidente del Consiglio Mario Monti si era detto ottimista sul futuro della crisi greca: “Non credo ci sarà un default della Grecia, né una sua uscita dall’euro”, aveva spiegato. Questo significa che dà per scontato che da domani saranno attive le ulteriori manovre lacrime e sangue che colpiscono il popolo greco! Chi se ne frega se la gente viene trasformata in pedine di un sistema economico, usa e getta, priva di garanzie e sicurezze sociali! A lor signori non gli muove un baffo!
Anche Luca Papademos è stato nominato per presiedere un governo tecnico, è un uomo colto, preparato, con una carriera accademica eccellente….
Peccato che questi tecnici , dal comportamento signorile e garbato, non abbiano cuore e anima!
p.s. :Mi sembri ottimista e fiduciosa ….beata te…. io non lo sono per niente.

Rita Coltellese ha detto...

Non lo sono, ma non bisogna neppure essere disfattisti. Credo che bisogna essere lucidi ed attenti, altro non possiamo fare, non avendo noi le redini del potere. Il potere l'hanno avuto i partiti e hanno governato alternativamente come sappiamo: favorendo le clientele e, soprattutto, varando leggi a loro favore, gonfiando a dismisura la spesa pubblica. Avendo un'etica della Cosa pubblica inesistente, hanno governato senza rigore e questo ha portato conseguenze catastrofiche all'economia del Paese. Il lassismo ha permeato tutta la società. Per approfittarsi meglio non potevano applicare il rigore nei luoghi preposti e quello che hanno applicato è "il tiramo a campà". Ora attaccano l'Art. 18 che sarebbe perfetto se ben applicato. Invece anche lavoratori licenziati per giusta causa, come esso prevede, sfacciatamente intentavano cause che, magistrati lassi, facevano passare con il reintegro nel posto di lavoro, anche quando le azioni del lavoratore erano palesemente infedeli. Nei posti pubblici chi lavorava con coscienza era uguale all'infingardo e uguali le possibilità di carriera. Il merito in questo Paese non conta nulla da tanto, troppo tempo. Così nelle gare d'appalto: i lavori non venivano dati agli imprenditori onesti ma sappiamo bene, dagli scandali continui, che vigeva la corruzione... Questo uccide l'economia. Il Paese si indebita e dopo deve pagare gli interessi, se non riesce a pagarli va in default.
Credo che questo sia accaduto alla Grecia. Gli impiegati pubblici che vengono licenziati non mi fanno pena, se sono come certi inutili profittatori italiani entrati per raccomandazione, camminando sulla testa ed il dolore di gente preparata, che si vedeva privata di ogni diritto di autodeterminarsi con le proprie capacità... Ovunque, nelle strutture pubbliche, qui in Italia, lo svolgimento del lavoro è affidato più alla coscienza dei singoli che ad altro. I dirigenti non richiamano chi non lavora, preoccupati solo di conservare la propria poltrona. Ho scritto un libro su questo, basandomi su esperienza diretta e non sulla fantasia.
So che le pensioni dei greci erano molto alte, più di quelle dei tedeschi. Non dovevano portare il debito pubblico a questo punto. Un Paese dovrebbe campare con le tasse dei cittadini e non indebitarsi emettendo titoli di stato i cui interessi poi non riesce più a pagare. E questo lo può fare essendo rigido con gli evasori fiscali e contenendo la spesa pubblica. Tutto quello che in Italia non si fa da decenni e decenni.

Silvia O. ha detto...

La tua analisi è impeccabile. Il sistema perverso, consolidato da una politica incapace, incompetente, avida ed ingorda, con corruzioni, spese fuori controllo, spreco di denaro in ogni dove, ha alimentato il debito pubblico , sia in Grecia che in Italia.
Per questo seguo con preoccupazione quanto sta accadendo in Grecia…noi siamo sulla stessa strada.
Temo le soluzioni o meglio le toppe per coprire le falle, presentate all’insegna del rigore e dell’austerità.
Le misure adottate, a distanza di tempo, si rivelano insufficienti per cui ne occorrono altre, sempre di più e sempre più restrittive ,inique ed ingiuste.
E’ tardi per piangere sul latte versato, adesso è tempo di trovare rimedi o meglio palliativi. E qui gli illuminati dimostrano le loro reali intenzioni: il prezzo di questa maledetta crisi lo pagano le fasce più deboli, in termini di tasse e balzelli, perdita del lavoro, pensioni e tagli ai servizi pubblici. Chi ha sempre fatto parte della categoria degli intoccabili, tale rimane. Non mi riferisco solo a singoli e specifici individui ma a diversi settori: politica,enti inutili e costosi, energia,banche,trasporti e assicurazioni. E’ lì che il grasso cola da sempre!!!!

Rita Coltellese ha detto...

Non so se sia impeccabile: mi mancano tanti dati. Poco fa al TG3 ci ricordavano che il governo greco della destra di qualche anno fa aveva acquistato armi dalle industrie della Francia e della Germania per cifre astronomiche, indebitandosi con questi Paesi. Il governo successivo, non di destra, aveva cercato di rinegoziare i contratti stipulati dal governo precedente senza riuscirvi.
Sono tanti gli aspetti che strangolano l'economia di un Paese.

Silvia O. ha detto...

Ero a conoscenza dal 2010 delle spese militari in Grecia. Ti riporto l’articolo che avevo archiviato.
Anche l’Italia continua a comprare armi. Per scelta o per obbligo?
Ecco l'articolo che interessa la Grecia.

Atene in crisi compra elicotteri e sottomarini

12 luglio 2010

Presseurop
Dziennik Gazeta Prawna

"Nel bel mezzo della crisi economica il governo greco spende miliardi di euro in armi", titola con sdegno Dziennik Gazeta Prawna. In marzo l'esecutivo di George Papandreou ha stipulato un contratto per l'acquisto di due sottomarini tedeschi per un totale di 1,3 miliardi di euro, mentre nel mese di maggio si è impegnato a comprare navi da guerra ed elicotteri dalla Francia per 2,5 miliardi. Secondo alcuni esperti, la conclusione delle due transazioni era una condizione informale posta da Unione europea e Fondo monetario internazionale per l'erogazione del "pacchetto di salvataggio" da 110 miliardi di euro. La notizia ha comunque provocato reazioni indignate in Grecia. Nei prossimi tre anni Atene dovrà tagliare 30 miliardi di euro di spese, con l'obiettivo di ridurre il deficit dal 13 al 3 per cento del pil. "Ci sentiamo obbligati a concludere accordi economici che non vogliamo. La Grecia non ha bisogno di altre armi", ha dichiarato il vice primo ministro Teodor Pangalos durante una visita recente in Turchia. Germania e Francia, invece, sostengono che le due transazioni sono il risultato di anni di negoziati e non hanno niente a che vedere con il piano di salvataggio Ue. In ogni caso, il quotidiano di Varsavia fa notare che negli ultimi dieci anni i produttori di armi tedeschi e francesi hanno guadagnato una fortuna facendo affari con la Grecia.
Dal link:

http://www.presseurop.eu/it/content/news-brief/292801-atene-crisi-compra-elicotteri-e-sottomarini


Ogni giorno mi collego al link: http://www.presseurop.eu/it dove vengono scelti e pubblicati articoli ed editoriali di tutta la stampa europea. E’ un link molto "frequentato" dalla gente comune a livello europeo. Tutti gli articoli possono essere letti nella propria lingua di appartenenza. Oggi c’è un articolo “ un altro passo verso il nulla” scritto da un giornalista greco.

Rita Coltellese ha detto...

Grazie per questo interessante contributo. Penso che queste informazioni che scrivi serviranno a chi si collega a questo blog per acquisire una più ampia informazione. Non conoscevo il link che fornisci e lo ritengo molto utile.

Rita Coltellese ha detto...

Errata corrige: Nel mio commento di risposta a Silvia O. del 12 febbraio 2012 h. 18:40 c'è un evidente errore: ho scritto infatti "l'oro per ottone", mentre la dichiarazione di Antonio Di Pietro riportata da Silvia era, ovviamente, "spacciare l'ottone per oro".